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È una chiamata a raccolta e, a un tempo, una chiamata alla mobilitazione all’impegno, quella che Valerio Battisti, coordinatore di Sinasfa Lazio, rivolge ai farmacisti dipendenti di farmacia privata. In un comunicato stampa diffuso nella mattinata di oggi, Battisti invita infatti i suoi colleghi a una maggiore e più attiva partecipazione alla vita sindacale, e, in particolare, a sostenere quelle sigle che – come Sinasfa – stanno compiendo straordinari sforzi sul territorio per far valere i diritti dei farmacisti dipendenti in un momento particolarmente difficile.
“Ciò che è fondamentale per un sindacato è la rappresentatività, il numero dei colleghi che rappresenta” afferma Battisti al riguardo. “È in base anche a questo si acquisisce il diritto a sedersi al tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto e in tanti altri tavoli che possono migliorare la nostra condizione professionale”.
“Noi abbiamo fondato il sindacato e il nostro obiettivo è quello di diventare, specularmente a Federfarma, una realtà con sedi in tutte le Regioni d’Italia” scrive ancora il delegato laziale di Sinasfa. “Questo però non dipende da noi ma soltanto da voi. Abbiamo bisogno di colleghi che abbiano voglia di impegnarsi per far valere i propri diritti, al momento siamo riusciti a fondare Sinasfa Calabria, Sinasfa Triveneto e Sinasfa Lazio”.
“In un settore come il nostro, dove gli interessi sono enormi, nessuno ci concederà mai nulla di sua spontanea volontà andando contro i propri interessi” argomenta ancora Battisti nel suo appello all’impegno. “La sola possibilità che abbiamo è quella di unirci, questo farà sentire tutti noi meno soli nelle storture quotidiane e ci darà la forza le informazioni e le idee per affrontare i molteplici problemi che alla maggior parte dei colleghi hanno fatto dire di essersi pentiti di aver scelto questa professione”.
Il delegato Sinasfa del Lazio non manca di ricordare le molte criticità che assillano i dipendenti, a partire dal potere d’acquisto letteralmente crollato degli stipendi, anche a causa di un Ccnl scaduto da sette anni e del quale si ignorano ancora i tempi del rinnovo, che si procrastina di continuo ogni volta con nuove motivazioni. “Si è passati dal pericolo del capitale alla firma della convenzione, dalla nuova remunerazione alla richiesta di flessibilità” scrive Battisti, elencando le diverse ragioni dietro le quali la parte datoriale si è fin qui trincerata per rinviare il rinnovo, asserendo di “dover fare i conti” per capire fino a quali nuove condizioni contrattuali il sindacato dei titolari può spingersi senza rischiare di pregiudicare la stabilità del sistema farmacia.
“Il loro sistema, ovviamente” argomenta Battisti “non certamente il nostro, che ormai non regge da anni, senza che nessuno si sia mai chiesto di quanto è crollato il nostro potere d’acquisto”.
Ma per il rappresentante di Sinasfa questo è solo il più eclatante dei problemi, tra i quali c’è anche quello – rilevante anch’esso – delle situazioni di conflittualità con titolari che in non pochi casi sono più propensi a considerare i farmacisti dipendenti come “manovalanza a basso costo da comandare come più fa comodo unicamente per i loro interessi di cassetto” che non come una risorsa professionale della farmacia. È ben vero – osserva Battisti – che “si tratta di un andazzo che c’è sempre stato”, ma ciò ovviamente non può rappresentare una buona ragione perchè continui ancora.
La domanda cruciale è cosa possa può fare concretamente il sindacato rispetto a questi problemi. E al riguardo Battisti spiega che esistono fattispecie concrete su cui si può intervenire ottenendo risultati. L’esempio citato è quello della liberalizzazione degli orari che, spiega Battisti, “non ha cambiato il nostro contratto. Esistono norme e leggi che vanno rispettate, il problema è che il più delle volte i colleghi non ne sono a conoscenza. Sinasfa attraverso i suoi consulenti, che sono avvocati esperti in diritto del lavoro, ha aiutato gli iscritti cha hanno avuto di questi problemi a comprendere quali fossero i loro diritti e in non pochi casi ha spiegato e aiutato su come farli valere”.
Un altro esempio è quello relativo all’indennità speciale quadri (Isq), sulla quale, “essendo indifendibile in quanto voce fissa della busta paga, dopo 24 mesi di lavoro con il nostro Ccnl delle farmacie private, molti colleghi hanno recuperato ingenti somme di denaro” spiega Battisti.
Il tutto per dire che gli spazi per tutelare i diritti ancora esistono, a volerli presidiare. Ma, appunto, farlo è un lavoro duro e faticoso per il quale serve maggiore impegno e partecipazione. “Sinasfa è lo ‘strumento’ più importante ed efficace che i farmacisti non titolari abbiano mai avuto” conclude al riguardo Battisti, reiterando l’invito a sostenere il sindacato, che “deve crescere con l’aiuto di tutti”.