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Intere generazioni di farmacisti sono entrate nella professione convinte che, a coronamento dei loro sacrifici, avrebbero intrapreso una carriera che avrebbe dato loro soddisfazioni economiche e una buona qualità della vita, sia dal punto di vista professionale che privato. Purtroppo, resisi conto che non era così, hanno sperato e atteso di rinnovo in rinnovo un contratto migliore. Queste generazioni hanno raggiunto l'età della pensione senza ottenere tale soddisfazione. Sta a noi decidere se continuare ad attendere o cercare di cambiare tutto modificando le nostre strategie.
Se non impariamo a fare tesoro dall’esperienza dei precedenti rinnovi del nostro CCNL e se non prendiamo coscienza che dobbiamo contare solo su noi stessi senza dover dipendere dagli altri, difficilmente le cose cambieranno. Le nostre priorità sono sempre le stesse e dovrebbero essere chiare a tutti, eppure sembra che ogni volta che sta per scadere un contratto si ricominci da capo, come se le nostre esigenze non fossero ormai note da tempo (Vedi articolo sul sito Sinasfa: "CCNL: le richieste dei farmacisti non titolari").
- Uno stipendio e un CCNL che rispecchino la nostra professionalità.
- Il passaggio immediato al comparto della Sanità Privata.
- La possibilità, visto che si parla tanto dell'evoluzione della figura del farmacista, di poter operare anche in altri contesti lavorativi (studi medici, ASL, ospedali, ecc.) esattamente come facciamo attualmente in farmacia.
Nonostante le nostre priorità fossero note a tutti è bene ricordare quello che è accaduto nell'ultimo rinnovo del contratto, così che anche i colleghi più giovani e i neo laureati possano fare le proprie valutazioni in merito.
Rinnovo CCNL 2021 ...dopo quasi nove anni di attesa
Il contratto precedente scaduto a gennaio del 2013 era stato scritto nel 2009 e rinnovato nella parte economica nel 2011 per cui teneva conto della situazione economica di quegli anni.
I farmacisti hanno dovuto "vivere" con lo stesso stipendio da novembre del 2011 a novembre del 2021. Esattamente 10 anni.
In questi 10 anni il nostro stipendio ha visto perdere di anno in anno potere d'acquisto e tutti noi ci siamo accorti che anno dopo anno facevamo sempre più fatica ad arrivare alla fine del mese e che dovevamo rinunciare sempre a più cose.
I giovani colleghi che sono entrati nel mondo del lavoro da novembre del 2021 in poi sono stati i più penalizzati perchè potranno usufruire delle 40 ore di permessi retribuiti di cui godono gli altri colleghi (vedi articolo "Precisazioni: CCNL farmacie private" e "Rinnovo CCNL farmacie private..." sul nostro sito del4/2023 e 3/4/2022 ) solo dopo sei anni di anzianità a partire da novembre del 2021. Questo significa anche una perdita economica di circa 2000€ se pagate e non usufruite.
Dopo quasi 9 anni di attesa, dopo il Covid, durante il quale ci è stato chiesto di fare tutto e di più, e dopo "fiumi di chiacchiere" per esaltare la figura del farmacista e la sua importanza nel SSN, è bene ricordare quanto ottenuto nell'ultimo rinnovo. Incontri, chat, articoli, anni di proteste sui social, tavoli di lavoro... tutto questo ha fatto sì che, pur essendo chiare le nostre esigenze, sia stato "partorito" un contratto peggiorativo in alcuni punti e insoddisfacente in quasi tutti gli altri.
- Un aumento di 0,25 centesimi l'ora (80 euro lordi al mese).
- Nessun una tantum nonostante i 9 anni che sono serviti a rinnovare il CCNL.
- Un livello Q2 che non tutti i colleghi che fanno i servizi in farmacia hanno ottenuto.
- Perdita delle 40 ore di permessi retribuiti che i neo laureati potranno ottenere dal settimo anno, mentre chi cambia farmacia potrà contare su un anzianità di servizio a partire da novembre 2021. (articolo esplicativo sul nostro sito Precisazioni CCNL farmacie private).
- Versamento obbligatorio e non più facoltativo all'Ente bilaterale.
- Assistenza sanitaria integrativa che, in base alle segnalazioni ricevute dai nostri legali, non tutti i colleghi dicono di essere iscritti. Ricordiamo che spetta a tutte le figure inserite nel CCNL delle farmacie private, laureati e non.
- Non c'è stato passaggio dal comparto del commercio al comparto della sanità privata.
Ogni volta dopo la speranza di un contratto finalmente migliore subentra la delusione. Si ripetono sempre gli stessi schemi, si fanno le stesse domande per ottenere le stesse risposte, per poi arrivare a stesure contrattuali che ci deludono ma che hanno il vantaggio, non per noi, di prolungare ulteriormente per anni il passaggio alla sanità privata e la stesura di un CCNL finalmente soddisfacente. Questo per noi significa ulteriori sacrifici e un ulteriore progressivo peggioramento della qualità della vita privata e professionale.
L'ultimo rinnovo ha prodotto la "fuga dei colleghi dalle farmacie" sono tanti i colleghi che hanno scelto di cambiare completamente lavoro e di abbandonare una professione che nonostante sia costata loro anni di studi e di sacrifici si è rivelata per molti essere da un punto di vista lavorativo una delusione totale e per alcuni si è trasformata addirittura in un vero e proprio incubo. Stipendi che non consentono di svolgere una vita dignitosa e di arrivare a fine mese, orari di lavoro e turni sempre più esasperanti che influiscono non solo sulla nostra qualità della vita ma anche su quella delle nostre famiglie.
Purtroppo non tutti hanno la possibilità di cambiare lavoro e di uscire dalla professione, molti dovranno restarci ancora per decenni, e se vogliamo cambiare le cose abbiamo una sola possibilità che è quella di contare finalmente qualcosa partecipando alle prossime elezioni per il rinnovo dei Consigli degli Ordini.
Finché non avremo una rappresentanza forte non conteremo nulla e saremo sempre costretti a subire tutte le decisioni che verranno prese sulla nostra pelle.
Chi "governa" decide e dispone, noi al momento siamo inesistenti come rappresentanza per cui possiamo solo subire le decisione, basti pensare a tutto quello che è successo dal Covid in poi.
Elezioni degli Ordini: perché competere con liste di Non Titolari.
- Per il rispetto dei nostri diritti: Molti colleghi vedono i propri diritti non rispettati. Attualmente, per molti è difficile o impossibile ottenere i 26 giorni di ferie, usufruire delle 40 ore di permessi retribuiti e delle 32 ore di ex festività. Ci sono ancora buste paga senza l'ISQ, che significa una perdita economica di 1400 euro l'anno per i livelli Q3+2 e Q+2 e 1820 euro per i livelli Q3+12, Q2+12 e Q1. Gli articoli contrattuali sono inutili se non vengono rispettati.
- Assistenza e consulenza: Ogni Ordine può collaborare con consulenti del lavoro e metterli a disposizione degli iscritti. In tutta Italia, molti colleghi affrontano con molta difficoltà problemi di varia natura e necessitano del supporto del proprio Ordine professionale per risolverli
- Maggioranza non rappresentata: Sebbene siamo la maggioranza assoluta degli iscritti agli Ordini, non abbiamo alcun potere decisionale.
- Rappresentanza femminile: Oltre il 70% dei farmacisti sono donne, ma non sono adeguatamente rappresentate e non possono tutelare appieno i loro diritti e le loro esigenze. Diritti legati a matrimonio, maternità e gestione dei figli piccoli sono regolamentati da molte norme, ma spesso sono difficili da ottenere e far rispettare.
- Indipendenza e autodeterminazione: Finché dipenderemo dagli altri, non otterremo mai nulla. Dobbiamo essere autonomi e fare affidamento su noi stessi.
- Interessi comuni: Ognuno tende a fare i propri interessi, e noi dobbiamo fare lo stesso, contando solo sulle nostre forze.
- Politiche orientate alla farmacia: Le politiche per i farmacisti, a nostro parere, sono spesso focalizzate sul contesto delle farmacie.
- Riforma dall'interno: Il nostro contratto è fallimentare. L'unico modo per cambiarlo è agire dall'interno degli Ordini.
- Futuro incerto: Per affrontare la carenza di farmacisti, potrebbero essere introdotte nuove norme e nuove figure che renderebbero il nostro futuro ancora più incerto..
- Carriere politiche: Molti colleghi che hanno iniziato negli Ordini hanno fatto carriera politica nei Comuni, nelle Province, nelle Regioni e anche in Parlamento. I colleghi più impegnati che decidessero di entrare in politica, se eletti, potrebbero diventare portavoce delle problematiche dei farmacisti in tutte le sedi istituzionali.
Sinasfa ha pubblicato due articoli, "OrdinedeiFarmacisti#iomicandido" e "Progetto Ordini", sul proprio sito nei mesi di ottobre e novembre del 2022. Da allora, molti colleghi hanno mostrato interesse e diversi ci hanno contattato per confrontarsi con noi. Siamo quindi fiduciosi che alle prossime elezioni avremo diverse liste composte esclusivamente da Farmacisti Non Titolari.
Competere alle prossime elezioni degli Ordini è l'unico modo per apportare un cambiamento significativo e rapido, garantendo una stabilità economica e professionale ai farmacisti collaboratori. Uno sciopero o un incontro possono portare a qualche modifica contrattuale, ma nessuno può garantire che queste modifiche vengano effettivamente applicate e che tutti i diritti siano rispettati. Poi il tutto ricomincerebbe con il rinnovo del contratto successivo che potrebbe essere peggiorativo rispetto al precedente riportandoci a condizioni come quelle attuali se non addirittura peggiori. Sta a noi decidere se continuare a vivere sempre nell'incertezza con queste regole e questi stipendi, dipendendo completamente dagli altri, oppure trasformare la nostra insoddisfazione in azioni concrete.
Da anni, sui social, migliaia di colleghi si lamentano giustamente delle condizioni lavorative: orari, pretese, stipendi, ferie, permessi, ISQ non trovato in busta paga, e così via. Tutto questo cambierà se riusciremo a contare all'interno della nostra categoria rappresentando noi stessi. Per ottenere questo, è necessario convogliare le energie unicamente nel formare liste di Non Titolari da presentare alle prossime elezioni.
Per realizzare questo progetto non servono ne leader ne iscrizioni di massa. Siamo professionisti, siamo in grado di fare le nostre valutazioni e conosciamo bene i nostri problemi perché li viviamo quotidianamente sulla nostra pelle.
Tutti gli iscritti all'Ordine possono candidarsi. Ogni collega può fare la differenza contattando altri colleghi e chiedendo loro di unirsi a questo progetto. Dobbiamo innescare una reazione a catena. Secondo noi, il rapporto tra titolari e non titolari in molti Ordini dovrebbe essere di 4 a 6, o addirittura di 3 a 7. In ogni caso, riteniamo che in tutti gli Ordini i non titolari siano la maggioranza assoluta. È sufficiente formare una lista (ultimo D.M. 15/3/2018 Elezioni Ordine ) e informare i colleghi che alle prossime elezioni ci saremo anche noi.