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L'approvazione del Ddl concorrenza continua ad alimentare la discussione nella categoria. Il presidente di Sinasfa Francesco Imperadrice in una lettera a Farmacista33 esprime, in controtendenza, la sua soddisfazione per il testo approvato "perché finalmente cade un monopolio che impedisce di fatto il turnover occupazionale dei farmacisti". Ecco la lettera
Sinasfa non può che essere estremamente soddisfatto dall'approvazione di questa legge, perché finalmente cade un monopolio che impedisce di fatto il turnover occupazionale dei farmacisti dimostrato ampiamente dalle stime di 63 mila disoccupati entro i prossimi 20 anni. Il sistema attuale a noi non titolari ha dato in gran parte delusioni e creato una miriade di problemi perché a nostro avviso è un sistema basato sull'egoismo e sulla sopraffazione è un sistema non solidale dove è quasi sempre mancato il rispetto verso i farmacisti collaboratori. Si esige rispetto, si esigono regole, si impongono condizioni di lavoro, si chiede flessibilità ma tutto questo senza sentirsi in dovere di sentire anche le esigenze della controparte.
Perché un farmacista che dopo aver fatto un percorso di studio altamente qualificante e che si sarebbe aspettato un percorso lavorativo professionalmente gratificante dovrebbe dispiacersi dall'approvazione di questo provvedimento di legge quando poi vive una realtà lavorativa pessima?
Guadagnare poco più di 7 euro l'ora, avere difficoltà nel chiedere permessi o qualsiasi altro diritto riconosciuto dal Ccnl, dover lavorare praticamente tutta la settimana con turni spesso comunicati il giorno prima, accorgersi come purtroppo a volte capita di voci mancanti in una busta paga già di per se miserevole, sentirsi fare proposte di lavoro come quelle dello stage per fortuna abrogata da poco, è da ritenersi professionalmente gratificante? Secondo noi assolutamente no, per non parlare poi del contratto, ogni volta che si è dovuto rinnovare è sempre stata una deprimente telenovela durata anni per poi approdare ad una elargizione di quattro soldi che chiaramente hanno sempre fatto si che il farmacista collaboratore continuasse ad arrivare alla fine del mese con enorme difficoltà. Mai a nostra memoria è stato firmato un contratto che ci abbia lontanamente soddisfatti. Noi auspichiamo che in particolare il gruppo WBA ai cui vertici ci sono la collega farmacista dott.ssa Ornella Barra e l'ing. Stefano Pessina, possano fondare un modello di farmacia di tipo anglosassone adattato ovviamente alle esigenze del nostro Paese. Sinasfa ritiene che il modello WBA potrebbe portare al sistema farmaceutico italiano uno standard in qualità e assistenza al cittadino nettamente superiore al modello attuale con conseguente valorizzazione della figura del farmacista, in particolare se, in un prossimo futuro dopo essersi consolidate sul territorio, normative di Stato e Regioni consentissero loro di esportare anche in Italia quei modelli di assistenza al cittadino ormai da anni consolidati in altre nazioni.