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28/07/2021 di Sinasfa
Rinnovo CCNL farmacie private. Facciamo attenzione!

 

Vi sembra giusto non conoscere nel dettaglio le richieste che sono state avanzate per noi al tavolo delle trattative per il rinnovo del nostro CCNL?

Noi tutti vogliamo il rinnovo del CCNL, è un nostro sacrosanto diritto,   ma dobbiamo fare la massima attenzione ai contenuti e a quello che si scriverà nel nuovo contratto perché saranno le norme e gli stipendi che potrebbero accompagnaci  per almeno un decennio.

Quando scade un contratto...

I sindacati al tavolo delle trattative di norma sentono le parti che rappresentano per capire quali sono le loro esigenze.

Federfarma, il sindacato dei titolari di farmacia, scaduto il contratto, riteniamo abbia  chiesto correttamente ai propri iscritti quali fossero le loro esigenze e quindi cosa avrebbero voluto si fosse inserito nel nuovo contratto.I titolari, leggendo le proposte fatte da federfarma,riteniamo abbiano  espresso l'esigenza di avere da parte dei collaboratori una maggiore disponibilità lavorativa. Negli ultimi dieci anni c'è stata la liberalizzazione degli orari che ha aumentato le ore di apertura di molte farmacie è l'introduzione della "farmacia dei servizi" per cui l'esigenza dei titolari è quella di avere una maggiore disponibilità lavorativa e una maggiore flessibilità  da parte dei collaboratori.L'esigenza è di ridurre contrattualmente la possibilità che il collaboratore si assenti e aumentare la flessibilità  gravando possibilmente il minimo indispensabile su un aumento di stipendio.

UIL CISL e CGIL sono i sindacati dei dipendenti di farmacia privata al tavolo delle trattative. Ad oggi, leggendo gli articoli che vengono pubblicati, sappiamo che giustamente dicono no alle proposte di Federfarma, ma non abbiamo ben compreso, quali proposte sono state portate al tavolo delle trattative per migliorare la nostra condizione economica e lavorativa e sopratutto se la conditio sine qua non per normare i servizi sia quella di spostare il nostro contratto nel comparto della sanità privata lasciando il comparto del commercio dove siamo attualmente.

Il passaggio al Comparto della Sanità Privata dipende dai sindacati al tavolo.

Federfarma e non solo, chiedono  che facciamo vaccini test tamponi e quant'altro, ma queste sono mansioni da operatori sanitari, per cui riteniamo che nulla di questo debba essere normato all'interno di un contratto che ci colloca nel settore del commercio. Passare nel comparto della sanità privata (1) significherebbe uno stipendio migliore un orario di lavoro di 36 ore  e un contratto sicuramente più vantaggioso da un punto di vista normativo rispetto al nostro.Apprezziamo che anche la Fofi abbia più volte sollecitato il passaggio dal comparto del commercio a quello della sanità per il farmacista collaboratore , cosa che in realtà ha incominciato a proporre molti anni fa.

Nel  settembre del 2007 la FOFI emise un CS dove tra l'altro chiedeva  di trasformare l'attuale rapporto di lavoro (oggi nell'area della contrattualistica del commercio) in contratto sanitario. Dunque, trasferire l'area di riferimento dei farmacisti  dal settore del commercio a quello della sanità,

         Da allora sono passati 15 anni è  siamo ancora nel comparto del commercio, questo        dimostra, ma è sempre stato detto con chiarezza che "la Fofi non ha  alcuna            competenza né può ingerirsi nelle trattative sindacali per la stipula di un  nuovo accordo.         Tale soluzione potrà essere adottata solo qualora le parti sindacali, nell'ambito della loro autonomia riconosciuta costituzionalmente, decidano di giungere a questo risultato, che non può essere imposto per legge".

Speriamo di sbagliarci, ma purtroppo la   nostra convinzione è che resteremo nel comparto del commercio perchè al di la dei discorsi di circostanza che sentiamo e leggiamo continuamente, il passaggio al comparto della sanità privata conviene solo ed esclusivamente a noi farmacisti non titolari e a nessun altro.

Passare al comparto della sanità privata significherebbe ad esempio  essere rappresentati da altri sindacati e non da quelli che oggi sono al tavolo a discutere del nostro CCNL inserito nel comparto del commercio, mentre per i titolari significherebbe avere spese maggiori per i collaboratori e dover  riorganizzare gli orari in base a quanto previsto dal nuovo comparto.                                                                                              

Teniamo presente che è saltato completamente un rinnovo del contratto. 2013/2017 2017/2021

I non titolari chiedono un giusto adeguamento dello stipendio, ad oggi sono  121 gli stipendi che abbiamo ricevuto con  un contratto siglato con  parametri economici del  2011.

Quanto valiamo? Quale cifra sarà ritenuta adeguata per i nostri sacrifici e per la nostra collaborazione?

In questi ultimi due anni abbiamo rischiato la pelle in particolare nei primi mesi del 2020, quando di questo "mostro" non si conosceva ancora la letalità, abbiamo lavorato a battenti aperti e in molti casi senza alcun dispositivo di protezione individuale  anche nelle zone rosse. Abbiamo poi collaborato, nonostante come categoria non fossimo stati interpellati  a fare test tamponi e in ultimo i vaccini.

In quanto sarà quantificata economicamente questa nostra disponibilità?

Avremo un aumento finalmente adeguato a dei professionisti che svolgono sia mansioni da cartolibreria che da sanitari?

Gli elogi verso i farmacisti si sprecano, non passa giorno che non esca un nuovo annuncio che indichi di andare in farmacia dai farmacisti collaboratori  per avere i servizi più svariati, ma abbiamo il dubbio che alla fine alle chiacchiere non seguiranno i fatti e che  non vedremo più di 80/100 euro lordi di aumento in busta paga, magari spalmati nel tempo.

Le aspettative della categoria sono ben diverse, ed è bene che si sappia perchè tutto ha un limite e basta fare un giro sui social per capire che il  nostro si  è esaurito da tempo.

Disponibilità dialogo confronto collaborazione diventerebbero parole vuote e prive di significato senza una dimostrazione tangibile di apprezzamento e di rispetto per le nostre esigenze.

In questo rinnovo saranno sanate le altre "piaghe"?

I colleghi delle rurali continueranno ad essere penalizzati percependo quasi uno stipendio in meno l'anno pur facendo esattamente lo stesso lavoro dei colleghi delle urbane, spesso con delle spese e con dei sacrifici maggiori,  o sarà finalmente eliminata questa vergognosa discriminazione?

Sarà creata una commissione super partes per garantire dignità ed obbligo di osservanza dei diritti delle leggi e delle norme del CCNL ai colleghi a cui vengono negati i più elementari  diritti? A cosa serve che le norme siano scritte sulla carta se poi i colleghi non ne usufruiscono e si trovano spesso a non ricevere straordinari ISQ e ad avere enormi difficoltà anche per chiedere un permesso di poche ore per non parlare delle ferie?

I colleghi che supereranno i sei mesi di malattia l'anno potranno essere ancora licenziati o potremo anche noi avere gli stessi diritti sulla malattia oggi garantito dal contratto ASSOFARM per i colleghi che lavorano nelle comunali?

La quota Fo.N.Te da parte dei titolari sarà portata al 2% per compensare in parte il danno che abbiamo subito in questi 9 anni anche sul montante contributivo e quindi sulla pensione che andremo a prendere?

Queste sono solo alcune delle richieste dei non titolari le altre potete trovarle sul nostro sito.

Ognuno è libero in democrazia di fare le proprie proposte, e chi le riceve di rifiutarle. L'importante è esserne a conoscenza e conoscerne le motivazioni, poi ognuno farà le proprie considerazioni. Nel caso  Sinasfa ritiene che se il contratto verrà firmato senza che ci produca dei benefici tangibili, bisognerà organizzarsi al meglio per ridurre  la nostra disponibilità che ad oggi è stata incondizionata, sperando ovviamente che non si accetti di introdurre nel rinnovo del CCNL delle norme a cui dovremo per forza sottostare.

Ricordiamo a tal proposito ai colleghi che la somministrazione dei vaccini contro il covid è consentita in via sperimentale solo fino a dicembre del 2021. (2)  Noi siamo quasi certi che la "sperimentazione" verrà estesa e che  potrebbero essere introdotti anche i vaccini per l'influenza che indubbiamente costituirebbero un importante aumento di fatturato per le farmacie.Fare i vaccini ad oggi non è ne previsto dal nostro contratto ne dal nostro percorso di studi, e noi riteniamo che nessuno abbia il diritto di decidere per noi ne tanto meno di imporci delle cose che non abbiamo scelto di fare. Questo ci preme sottolinearlo perché  nel caso in cui ci fossero altre decisioni prese senza un accordo con la categoria e con i sindacati di categoria, i colleghi che non fossero intenzionati a somministrarli non dovranno essere in alcun modo discriminati.

 La foto di questo articolo, dove per privacy abbiamo reso irriconoscibili i volti* è dell'ultimo sciopero nazionale dei farmacisti non titolari sempre per il rinnovo del contratto. In piazza di fronte alla sede di Federfarma eravamo davvero in pochi come farmacisti nonostante il contratto fosse già scaduto da oltre 20 mesi.

Lo sciopero fu fatto 14 anni fa, esattamente il 25/10/2007, ed in fondo alla pagina potete leggere il volantino (3)  che fu scritto dai sindacati confederali per promuoverlo Sembra scritto oggi, ma se leggete anche i precedenti volantini degli anni 90' vedrete che poco o nulla cambia.I colleghi più anziani lo sanno bene, nulla di concreto e di importante abbiamo mai ottenuto in un contratto, altrimenti a distanza di trent'anni e più non saremmo qui a lamentarci sempre delle stesse cose.Per la cronaca, da quello sciopero, passarono  quasi due anni per ottenere il rinnovo del contratto che fu siglato il 26/05/2009, in qual caso ci furono  quattro anni di ritardo e a dimostrazione che nulla cambia adesso siamo a quasi nove anni  di attesa e gli argomenti sono sempre o quasi gli stessi.

Noi oggi paradossalmente siamo preoccupati che questo contratto si firmerà a breve, speriamo di sbagliarci ma abbiamo la sensazione che  le richieste dei non titolari resteranno lettera morta e chi ne guadagnerà ancora una volta non saremo noi.Senza conoscere integralmente lo stato della trattativa e tutte le proposte che sono state fatte dalle parti al tavolo, che siano state accettate o meno, è difficile fare delle valutazioni anche perché ad oggi non sappiamo se le richieste avanzate dai  non titolari le troveremo o meno nel nuovo contratto e non sappiamo nemmeno se è scontato che lasceremo finalmente il comparto del commercio.

A tal proposito vi invitiamo a votate i sondaggi sull'argomento presenti sul sito Sinasfa affinché sia chiara la posizione dei non titolari. Il tuo voto, vale molto di più della posizione che possa prendere per te un qualsiasi esponente della categoria.

 

              

 (1) Potete scaricare la relazione in fondo all'articolo "Farmacista collaboratore quale comparto" sul sito Sinasfa.    https://www.sinasfa.it/news/news-media/farmacista-collaboratore-quale-comparto.html

(2) A riguardo, si ricorda anzitutto che la possibilità di somministrazione di vaccini contro il Sars-CoV-2 da parte di farmacisti nelle farmacie è stabilita per legge (art.1, comma 471, l. n. 178/2020): “in attuazione di quanto previsto dall’articolo 11, comma 1, lettere b) e c), della legge 18 giugno 2009, n. 69, e dall’articolo 3, comma 3, lettera b), del decreto del ministro della Salute 16 dicembre 2010… e tenuto conto delle recenti iniziative attuate nei Paesi appartenenti all’Unione europea finalizzate alla valorizzazione del ruolo dei farmacisti nelle azioni di contrasto e di prevenzione delle infezioni da Sars-CoV-2, è consentita, in via sperimentale, per l’anno 2021, la somministrazione di vaccini contro il Sars-CoV-2 nelle farmacie aperte al pubblico da parte dei farmacisti, opportunamente formati con le modalità di cui al comma 465, anche con specifico riferimento alla disciplina del consenso informato che gli stessi provvedono ad acquisire direttamente, subordinatamente alla stipulazione di specifici accordi con le organizzazioni sindacali rappresentative delle farmacie, sentito il competente Ordine professionale, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

             (3)

E' ORA DI DIRE BASTA

ALLA PREPOTENZA DI FEDERFARMA!

 (Il sindacato dei Titolari di Farmacia Privata)
I DIPENDENTI  DELLE FARMACIE PRIVATE RIVENDICANO IL RINNOVO DEL PROPRIO CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO SCADUTO ORMAI  DA 20 MESI

LE RICHIESTE SINDACALI SONO:

  • ORARI COMPATIBILI CON LE NORMALI ESIGENZE DELLA VITA SOCIALE E LEGATE ALLA FAMIGLIA
  • DARE DIGNITA’ ECONOMICA  ALLA PROFESSIONALITA’ DI CHI LAVORA IN FARMACIA
  • RICONOSCIMENTO DELLA NECESSITA’ DI FORMAZIONE CONTINUA, INDISPENSABILE PER SVOLGERE ANCHE IL RUOLO SOCIALE DI TUTELA ALLA SALUTE PUBBLICA
  • RICONOSCIMENTO COME PER ALTRI SETTORI DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE ED ASSISTENZIALE

 FEDERFARMA HA RISPOSTO’:

  • MASSIMA FLESSIBILITA’ ORARIA FINO A 50 ORE SETTIMANALI
  • AUMENTO DI € 8,00 MENSILI PER L’INDENNITA’ SPECIALE QUADRI
  • AUMENTO SALARIALE DI € 140,00 IN QUATTRO ANNI PER LA FIGURA PROFESSIONALE CON MAGGIORE RESPONSABILITA’

TUTTO QUESTO E’ INACCETTABILE

E’ PER QUESTO CHE TI CHIEDIAMO DI PARTECIPARE INSIEME A NOI ALLO

 SCIOPERO NAZIONALE DEL 25 OTTOBRE  2007

e alla Manifestazione davanti alla Sede di  

FEDERFARMA NAZIONALE

ORE 13.30

VIA E. FILIBERTO, 190

ROMA

FILCAMS-CGIL                    FISASCAT-CISL    UILTUCS-UIL

*Eccetto il mio volto e quello della collega che ci ha dato il permesso.